Covid (R)Evolution: tutto ciò che in tempi migliori non avresti mai imparato


Andrà tutto bene.
Oggi siamo all’angolo, a smaltire quel secco uno-due assestatoci dalla vita: montante sinistro sotto la guardia e scoppio dell’emergenza sanitaria, e gancio destro in scia al sapore di crisi economica. Siamo frastornati, ma il round è finito. Ci lecchiamo le ferite, pieni di sentimenti contrastanti.
Da un lato la fame di chi ha voglia di recuperare il terreno perso, dall’altro la paura di non reggersi sulle proprie gambe: il desiderio di bellezza e rinascita si scontra contro la realtà mostrata dai tg, i meme che circolano sul web strappano risate dolci e sorrisi amari. Siamo fermi, ma stiamo percorrendo miglia e miglia nelle nostre menti. Questo immobile fermento darà i suoi frutti.
Domani è lì e andrà tutto bene.
Quando vediamo qualcuno in difficoltà, il nostro immancabile automatismo è quello di provare a risollevarlo. Dai, non essere così: vedrai che passa tutto…domani ci rideremo su. I più evoluti di noi vanno direttamente al Pensaci bene: cosa c’è di positivo in questo momento?
Meravigliosa intenzione, non è vero? Ma che succede quando siamo noi quelli in crisi? Quel prodigioso consiglio si trasforma in scherno, semplificazione estrema, vuota paternale fatta da un pulpito occupato abusivamente.
Oggi però è diverso. Oggi siamo TUTTI in crisi, uniti, meravigliosamente al tappeto e rigorosamente a un metro di distanza. E da questa forzata, democratica ed universale stasi, vogliamo consigliarvi alcune letture su cui siamo inciampati in questo nostro immobile fermento.
Perché non servono autocertificazioni per far viaggiare il nostro pensiero. E perché il vostro immobile fermento possa essere fonte di apprendimento vero, e – perché no! di (Ri)evoluzione.
1. TIC TAC TIC TAC
Covid-19 ci ha messo faccia a faccia con la dimensione del tempo. Per alcuni i ritmi si sono abbassati, per altri si sono vertiginosamente arrestati. Viviamo la dimensione del tempo come qualcosa da gestire invece che come dimensione fisica in cui stare: tra riflessioni etimologiche e miti dell’antica Grecia, Alessandro D’Avenia esplora questo contrasto, e trasporta il lettore in un meraviglioso viaggio di consapevolezza.
Leggi l’articolo qui: https://www.corriere.it/alessandro-davenia-letti-da-rifare/18_dicembre_03/37-tic-tac-tic-tac-4fa38bb0-f64f-11e8-965d-a4607dea17f7.shtml?refresh_ce
2. THE WORLD AFTER CORONAVIRUS
Dalla riflessione filosofica passiamo all’analisi sociale, economica e politica di Yuval Noah Harari pubblicata qualche giorno fa sulle colonne del Financial Times. Il punto di partenza è tanto semplice quanto profondo: il mondo in cui vivremo alla fine della pandemia sarà un mondo completamente diverso da quello in qui abbiamo vissuto finora, e le scelte che faremo in questi giorni come Stati e come Cittadini saranno cruciali per dare forma al domani.
Il mondo si trova di fronte a due grandi bivi.
Il primo, legato al concetto di prevenzione delle crisi, riguarda la scelta tra un controllo di tipo totalitario e un percorso di progressiva educazione e responsabilizzazione dei cittadini.
Il secondo, connesso al tema della gestione delle emergenze, demarca la scelta tra un isolamento di carattere nazionalistico e uno slancio verso politiche di cooperazione globale.
Il futuro che creeremo per le nostre famiglie e le nostre aziende dipende dalle risposte che daremo alle domande: che persona voglio essere? e a che umanità voglio dare forma?
Leggi l’articolo qui: https://www.ft.com/content/19d90308-6858-11ea-a3c9-1fe6fedcca75
3. RETHINKING HUMAN RESOURCES
Questo è il classico articolo che in tempi “normali” noi di Eupragma avremmo usato come una delle fonti per mettere in evidenza il senso delle nostre proposte, dei nostri modelli e dei nostri interventi. Ma in un momento di forti ripensamenti come oggi, le stesse parole trasmettono un’urgenza totalmente diversa.
Tra i tanti ripensamenti possibili nel mondo post-pandemia c’è quello del ruolo dell’HR, chiamato a passare dall’essere fluidificatore del people management a promotore della employee experience.
È servita una crisi sanitaria per far sperimentare ai più scettici lo smart working, per ridefinire le modalità di coordinamento e collaborazione, per riconfigurare la relazione con i nostri team e per scoprire, in fin dei conti, che le cose funzionano.
Ma che effetti otteniamo quando siamo noi a dare consapevolmente forma all’esperienza in azienda invece che limitarci a gestirla?
Leggi l’articolo qui: https://medium.com/traction-report/rethinking-human-resources-87549abcde79
Lasciamo che questo immobile fermento dia i suoi frutti. Domani è lì, dietro l’angolo. E andrà tutto bene.